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Annuncio LIVE: Cena di Gruppo – Giovedì 3 Aprile (Location da confermare)
È il momento di mettere da parte le chat e i messaggi e incontrarci dal vivo!
Giovedì 3 Aprile organizziamo una cena esclusiva per i membri dell’Office of Cards Club, un’occasione per connettersi, scambiare idee e ispirarsi a vicenda in un ambiente informale e stimolante.

Ecco i dettagli:
Quando: Giovedì 3 Aprile
Dove: Location da confermare (Su Milano)
Chi può partecipare: Solo i membri del OOC Club
Costo: La cena è a proprie spese ma negozierò un menù se i partecipanti vogliono, se no à la carte
Posti limitati, ma si conferma l’evento con un minimo di 5 persone, quindi porta amici nel club!
Se hai voglia di uscire dalla routine, di confrontarti con persone che condividono la tua mentalità di crescita e di fare networking senza filtri, questa è la serata giusta.
La location e il prezzo verranno confermati a breve, ma intanto fatti avanti: se sei interessato, fammelo sapere subito.
Ci vediamo a cena!
Ogni obiettivo è raggiungibile
Oggi condivido con voi questa riflessione su un concetto che ho imparato dal manager che mi ha portato in booking.com, persona di enorme valore, scuola Amazon.
Quando l’ho conosciuto ero a 13 anni di carriera, tutti spesi a focalizzarmi su metriche, KPI di business, dati… e non mi ero mai accorto che tutti i dati che guardavo, e sui cui fissavo e misuravo obiettivi, erano dati di OUTPUT o OUTCOME.
Il buon Ram invece mi ha spiegato l’importanza, che aveva imparato da Jeff Bezos, di focalizzarsi, e darsi obiettivi, sugli INPUT.
Ci avevo fatto pure un video, qualche anno fa, su questo concetto :)
Il succo del concetto di Bezos è in questa intervista, che ho tradotto qui per voi:
“Vuoi aumentare il prezzo dell’azione? Bene. Quali sono gli input che influenzano quel risultato?” La risposta sta in parametri finanziari come il Free Cash Flow e il Return on Invested Capital. Ma questi a loro volta dipendono da altri elementi. Il Free Cash Flow, ad esempio, dipende anche dalla struttura dei costi. E i costi possono essere abbattuti migliorando l’efficienza. E l’efficienza? Beh, quella può essere migliorata agendo su processi specifici, come ad esempio l’algoritmo che gestisce il picking nei magazzini, oppure riducendo i difetti di sistema. Ecco allora che un obiettivo finanziario che sembrava intoccabile diventa il risultato finale di una scelta operativa concreta: migliorare un algoritmo, semplificare un processo, ottimizzare una procedura. E quello è qualcosa che puoi fare oggi. Non è un sogno, è un task.
Questo approccio ti restituisce potere e chiarezza.
Ti aiuta a passare dalla paralisi alla progettualità.
E soprattutto, ti permette di dare significato a ogni piccola azione quotidiana: perché non stai solo migliorando un pezzetto, stai costruendo il percorso verso qualcosa di grande.
E infatti in booking non ci davamo obiettivi su clicks, conversioni etc, ma su righe di codice, minuti per evasione di richieste, bugs… i click e le conversioni erano una CONSEGUENZA, ma non una cosa che controllavamo direttamente, quindi non avevamo obiettivi su quei KPI.
E questo concetto si può applicare sia a lavoro che nella vita di tutti i giorni.
Ti hanno affidato un obiettivo sfidante a lavoro? Bene, ricorda che l’obiettivo è la CONSEGUENZA di una serie di cose che devono succedere quindi… metti in fila queste cose e inizia a FARLE SUCCEDERE. Osserva i feedback, vedi se le cose che fai ti portano un po’ più vicino all’obiettivo. Se sì, procedi e aggiusta il tiro; se no, torna indietro e procedi con un approccio diverso.
Ma anche nel privato. Vuoi perdere 10kg? NESSUNO PERDE 10 KG.
Quelli che ARRIVANO a perdere 10kg perdono 1kg alla volta, e quelli che perdono 1kg perdono 100g alla volta.
E per perdere 100g il focus non deve essere sui 100g perché TU NON HAI IL POTERE DI FARLI SPARIRE quei 100g. Hai però il potere di andare a correre, fare delle passeggiate, bere molto (che toglie appetito), mangiare cibi sani.
Tante piccole decisioni che prendi ogni giorno, più volte al giorno, porteranno al tuo obiettivo.
Ma l’obiettivo te lo devi dare sugli input, ovvero fare esercizio e mangiare sano, non sull’output (ovvero il deficit di calorie) che porta all’outcome (la perdita di peso).

In fondo, ogni grande cambiamento inizia da un piccolo gesto.
Ma solo se quel gesto è collegato a una visione più ampia.
Parti dal grande obiettivo, lavora a ritroso, trova l’azione concreta che puoi fare oggi.
Poi falla. Ogni giorno.
E vedrai dove ti porta.
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Alla prossima!
Ciao Davide,
questa teoria dei piccoli passi la sento profondamente mia (è perfino parte della mia cover letter, per rappresentare una filosofia di vita, più che un metodo di lavoro). In Canada li chiamano" baby steps", i piccoli passi con cui i bambini imparano cose enormi, un pezzetto alla volta. Ed è un concetto che uso spesso con i miei bimbi, quando credono di non farcela (o pensano che sbagliare provando sia...sbagliato).
Il concetto che hai aggiunto tu, però, e che mi piace ancora di più è quello della progettualità a ritroso, del pensare a cosa possiamo fare (ciò su cui abbiamo controllo) per fare accadere qualcos'altro (ciò che desideriamo). E' vero: è essenziale uscire dall'abitudine del fare e passare a quella del pensare, del progettare, dell'interrogarci. Perchè il fare, fine a se stesso, è un ottimo anestetico: è perfetto per occupare il tempo, ma difficilmente ci fa progredire.
Grazie molte per questa riflessione, ti auguro una buona giornata.
Laura