La magia della percezione soggettiva
Ovvero: come cambiare "filtro" al modo in cui guardiamo le cose attorno a noi
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Annuncio LIVE: 13 Marzo 2025 “The psychology of money” di Morgan Housel
Ecco qui il secondo evento per i membri dell’Office of Cards Club :)
Giovedì prossimo, 13 Marzo, dalle 20 alle 21, commenterò in diretta il libro che mi avete richiesto in questa newsletter, The Psychology of Money di Morgan Housel!
Sarà una sessione live in cui farò una recensione di quel libro e la faremo interattiva: se avete domande potrete farmele live!
Trovate più info e le modalità di iscrizione qui.
E settimana prossima ci sarà un altro live… e ne faremo sempre di più!
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La magia della percezione soggettiva
L'altro giorno ho deciso di guardare un documentario su Harry Potter con mia figlia e ho visto una scena che, da appassionato di fotografia, mi ha fatto molto riflettere.
Stavano filmando una sequenza nella Sala Grande di Hogwarts e hanno mostrato come la stessa identica inquadratura potesse trasmettere emozioni completamente diverse solo cambiando le luci.
Per le scene del banchetto di benvenuto, luci calde e dorate, candele fluttuanti e il soffitto incantato che mostrava un cielo sereno. Risultato? Un'atmosfera accogliente, magica, quasi familiare.
La stessa Sala Grande, con gli stessi tavoli e le stesse decorazioni, illuminata con luci fredde, bluastre, ombre più marcate e un soffitto tempestoso diventava inquietante, quasi minacciosa – perfetta per le scene in cui Harry percepisce il pericolo a Hogwarts.
E sapete cosa mi ha fatto pensare questo? Che le nostre emozioni funzionano ESATTAMENTE nello stesso modo!
Sono le nostre "luci emotive" che trasformano completamente la percezione della realtà che ci circonda.
Ripensa all'ultima volta che ti sei sentito frustrato o arrabbiato al lavoro. Ti ricordi come vedevi tutto nero? Come ogni email sembrava un attacco personale e ogni meeting una perdita di tempo?
Era davvero così terribile la situazione, o eri tu che la stavi illuminando con una luce "horror"? 🧟♂️
Capita sopratutto, a me spesso nel passato, che una situazione mi facesse “ingrifare” al lavoro e tornavo a casa arrabbiato… ma con chi? Con chi non aveva nessuna colpa! Tutto questo perché la rabbia mi faceva vedere tutto nero e avevo il fusibile corto su qualsiasi sciocchezza.
Vi capita mai di vedere la vita “perfetta” di qualche vostro amico sui social? Vacanze in posti bellissimi, case da sogno, famiglie che sembrano uscite da un film… e spesso questo genera invidia, o tristezza, o un senso di inadeguatezza… o tutte e 3 le cose.
Se guardate la vita attraverso il “filtro impossibile” dei social media è inevitabile pensare di essere dei falliti.
Ed è qui che il giochino delle luci di Harry Potter viene in vostro soccorso :)
Invece di guardare la VOSTRA vita attraverso la lente degli ALTRI, usate la vostra lente, che vi fa vedere le cose come risultato delle vostre azioni.
Magari avete un bel lavoro, colleghi simpatici (credetemi, non è affatto banale e se li avete teneteli stretti), amici che vi vogliono bene, un cane che quando vi vede è come se avesse vinto la lotteria, una bella famiglia, una casa che ha tutto quello che vi serve… se guardate la vita sotto questa luce vi rendete conto che avete ben poco da invidiare agli altri.
Quindi, come facciamo a controllare meglio queste "luci emotive"? In base alla mia esperienza, ci sono due tecniche che funzionano davvero:
Praticare la gratitudine per ciò che abbiamo già.
Quando sei tentato di paragonarti agli altri, fermati e pensa a una cosa per cui sei grato. È come accendere un faretto caldo in una stanza buia. Ad esempio io alla sera mi prendo un minuto con mia figlia Arya (Julia è ancora troppo piccola) e le chiedo per cosa è grata oggi, in modo da insegnarle a osservare le cose belle che ha… e ad apprezzarle!Coltivare la speranza (non solo quella però) per un futuro migliore.
L’ultimo lavoro corporate che ho avuto era come avere addosso una camicia di forza. Mi svegliavo ogni mattina e vedevo solo un tunnel senza uscita, zero valore aggiunto, zero apprezzamento per quello che facevo, zero stimoli intellettuali. Il giorno in cui ho capito che potevo costruirmi un'alternativa, è come se avessi acceso tutte le luci dello studio. Stessa situazione oggettiva, percezione completamente diversa. E poi… HO AGITO.
La verità è che non possiamo controllare tutto ciò che ci accade, ma possiamo decisamente scegliere con quali luci illuminare il set della nostra vita.
Quindi la prossima volta che vi sentite sopraffatti o frustrati, provate a chiedervi: "Che tipo di illuminazione sto usando? E se provassi a cambiare le luci?"
Questa riflessione è un po’ simile al motto di Tim Ferriss “what would it look like if it were easy?”, lo usa spesso per evitare la trappola di overcomplicare una cosa solo per poter giustificare il fatto di non poterla, o volerla, fare.
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In questo lunedì difficile le tue considerazioni mi hanno illuminato di una luce diversa ❤️ Grazie!