Unclear expectations are premeditated resentments
Ovvero, come evitare litigate inutili a casa e a lavoro
WOW! Sono passati 6 mesi dall’ultima volta che ho scritto la Newsletter!
Come stai? Spero davvero che tutto stia andando alla grande 🙌
Come sempre, inizio coi “promemoria”.
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Ho da poco deciso di rendere gratuiti gli archivi di tutto quello che ho scritto, se hai scoperto questa newsletter da poco vai a vedere quelle vecchie, sono contenuti “timeless” quindi sempre attuali e sempre utili 🤓
Pronti? Sotto coi contenuti!
PS: Se rispondi a questa email sappi che IO LEGGO TUTTO, ma non è detto che riesca a rispondere a tutti (o comunque non sempre in tempi brevi), porta pazienza.
Evento Office of Cards X
L’evento che sto organizzando per il 23 Novembre a Milano è uno di quelli da non perdere.
E voi direte… ovvio che lo dici, lo stai organizzando tu!
E io vi dico: no, chi mi conosce (e voi mi conoscete) sa che Office of Cards per me è un labor of love, lo faccio per aggiungere valore alla vita delle persone e uso tutto quello che so e il mio network per dare stimoli che aiutino le persone a crescere e a trovare la loro strada.



Questo è il motivo per cui ho deciso di invitare Giampaolo Grossi e Federico Sbandi, 2 ospiti che sono stati tra i più apprezzati nella storia del podcast e tra i pochissimi che hanno creato episodi da TRE ORE.
Vi dico 2 cose, e ve le dico col cuore:
1- conoscerli per me è stata una botta di fortuna incredibile, sono persone intelligenti, stimolanti, umili, umane… sono diventati, nel tempo, amici e persone a cui chiedo consiglio e sono eternamente grato al podcast per avermi dato modo di aggiungere questi 2 tasselli al mio puzzle di network
2- ogni volta che interagisco con loro, no kidding, imparo qualcosa
Quindi… non dovete venire all’evento per me, ma per loro. Perché racconteranno episodi di fallimenti e di difficoltà che hanno superato, e COME le hanno superate, che vi daranno forza e metodo per affrontare le difficoltà nelle vostre vite.
E non dovete crederci perché lo dico io, ma perché lo dicono loro (anche) nel podcast (e, se non avete sentito quegli episodi, li consiglio caldamente).
Unclear expectations are premeditated resentments
Oggi torno da voi con una riflessione su una quote che uso davvero spesso nel mio day to day, sia a casa che in azienda, per evitare conflitti.
Non ne conosco l’origine, a me è apparsa tra le sottolineature di ReadWise, app che mi sento di consigliare per chi, come me, legge su Kindle o altri supporti digitali perché vi permette di ricordare le cose che avete letto anche dopo anni, semplicemente “pushandovi” le frasi che avete sottolineato in un feed dedicato con 5 quotes al giorno.
Io rileggo le quotes al mattino, prima di allenarmi, quando sono tutti a letto e ho la mente fresca. Poi durante l’allenamento rifletto sulla quote e questo amplifica notevolmente la mia capacità di ricordare (e quindi di usare) le cose che ho letto.
Ma veniamo a noi, la quote di oggi, l’avete già letta, è:
Unclear (o anche unspoken) expectations are premeditated resentments.
Che significa: se non chiarisci, al di là di ogni ragionevole dubbio, cosa ti aspetti da una persona o da una situazione, le probabilità che tu (o qualcuno) alla fine si arrabbi è molto elevata.
Cosa significa chiarire le aspettative?
Molti di voi penseranno: basta che io spieghi bene cosa voglio da una determinata cosa.
Bene, quello è il 50% del lavoro.
Facciamo un esempio: supponiamo di essere in azienda e io sono il vostro capo, c’è un progetto da fare per un cliente entro una certa data.
Se io vi dico “dobbiamo fare il progetto X per il cliente Y entro venerdì prossimo”, ho chiarito l’aspettativa?
No.
Ho semplicemente detto cosa va fatto, per chi ed entro quando.
Non ho fatto 2 cose fondamentali:
1- non ho chiarito cosa si aspetta il cliente, quali saranno i KPI (se ce ne sono) che determineranno il successo (o meno) del progetto
2- non mi sono assicurato che TU ABBIA CAPITO cosa c’è da fare e cosa renderà felice il cliente.
Ergo, tu farai un lavoro che, probabilmente, a me o al cliente non andrà bene, quindi ci arrabbieremo, falliremo, perderemo l’occasione… etc etc etc
Quindi, qual è il protocollo per evitare questo scenario catastrofico?
1- Chiarire cosa va fatto (e fin qui c’eravamo)
2- Chiarire cosa determinerà il successo del lavoro, esplicitare eventuali MUST o DO NOTs in modo da ridurre al minimo il rischio che uno aprta per una tangente che, seppur plausibile logicamente, potrebbe compromettere l’esito del task
3- Chiedere alla persona a cui hai affidato il task se ha capito, e fare double check chiedendole di ripeterti quello che ha capito.
Va fatto tutte le volte? No, solo finché non ha un’affinità con la persona a cui affidi il task tale per cui “sai” che ha capito anche solo con uno sguardo (in realtà quando lavori a stretto contatto con qualcuno i punti 2 e 3 sono spesso impliciti, il problema è che quello è uno stato a cui si arriva dopo mesi o anni di lavoro assieme, non certo al giorno 0 con persone junior).
E idem a casa: quante volte litigate con mariti/mogli/figli/genitori perché “eh ma io davo per scontato che” oppure “beh ma certe cose le devi sapere, non devo dirtele”…
NO. ME LE DEVI DIRE, COSÌ NON HO ALIBI E SE NON FACCIO COME DICI TU POI HAI 100% RAGIONE 🤓
Se no potrò sempre dire che “non sapevo” e “non avevo capito” e questo porterà immancabilmente a una litigata (aka “guerra di trincea su posizioni inconciliabili”).
Brutale? Forse.
Diretto? Un filino.
Funziona? 100% 💯
Spero che sia utile, buona domenica!
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